Il 6 novembre 1942 termina ad El Alamein una delle più cruente battaglie della seconda guerra Mondiale. I resti della Divisione Folgore si arrendono agli inglesi senza alzare la bandiera bianca.
Erano le ore 14.35 quando ciò che restava della Divisione Folgore, dopo quattro mesi di combattimenti, senza acqua ed ormai senza munizioni da 7 giorni si arrese agli inglesi dopo aver distrutto prima tutte le proprie armi.
«Non un solo drappo bianco. Nessun uomo ha alzato le braccia. 32 ufficiali e 262 paracadutisti, feriti e stremati, erano ancora nei ranghi, con le armi in pugno, in piedi, quando il nemico li ha catturati privi di acqua e rifornimenti da 7 giorni, e senza munizioni, e dopo avere risposto con l’ennesimo “folgore!” agli inviti ad arrendersi a braccia alzate».
Estratto dalla relazione del Colonello Camosso, riportata da Bechi Luserna ne “I ragazzi della folgore” e da Paolo Caccia Dominioni in “El Alamein 1933-1962”.
Nel sacrario di El Alamein un’epigrafe recita:
“Fra le sabbie non più deserte son qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore fior fiore di un popolo e di un Esercito in armi.
Caduti per un’idea, senza rimpianto, onorati nel ricordo dello stesso nemico, essi additano agli italiani, nella buona e nell’avversa fortuna, il cammino dell’onore e della gloria.
Viandante, arrestati e riverisci.
Dio degli Eserciti, accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’angolo di cielo che riserbi ai martiri ed agli Eroi”.
“Fra le sabbie non più deserte son qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore fior fiore di un popolo e di un Esercito in armi.
Caduti per un’idea, senza rimpianto, onorati nel ricordo dello stesso nemico, essi additano agli italiani, nella buona e nell’avversa fortuna, il cammino dell’onore e della gloria.
Viandante, arrestati e riverisci.
Dio degli Eserciti, accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’angolo di cielo che riserbi ai martiri ed agli Eroi”.