OPERAZIONE “HERRING”

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Fra le ore 20.45 e le 21.15 del giorno 20 aprile decollano, dall’aeroporto di Rosignano (LI), 14 velivoli C-47 con a bordo i paracadutisti del “NEMBO” (6 aerei) e dello squadrone “F” (8 aerei) con il compito di effettuare un aviolancio su otto zone, a sud del Po e a sud – est di Ferrara.
Il nome in codice dell’operazione è “Herring”.

Il Tenente Guerrino Ceiner è al comando dei 4 plotoni del Reggimento Paracadutisti “NEMBO”, in tutto 5 Ufficiali, 13 Sottufficiali e 93 paracadutisti. Lo Squadrone “F”, agli ordini del Capitano Gay, Comandante dello Squadrone, è ordinato in 12 pattuglie con una forza complessiva di 9 ufficiali, 14 sottufficiali e 90 paracadutisti.

Lo scopo della missione, coordinata con l’offensiva sulla linea Gotica, è quello
di ostacolare la ritirata del nemico verso nord e concorrere ad impedire l’allestimento di nuove linee difensive.
L’operazione è pianificata con le modalità di una incursione, basata sulla sorpresa, effettuata con pochi velivoli e priva di qualsiasi supporto di fuoco, condotta con le tecniche proprie dell’interdizione d’area: colpi di mano, imboscate, sabotaggi.
Si deve operare soltanto di notte, per piccole pattuglie , mantenendo di giorno condotta evasiva. L’azione si dovrà concludere con il congiungimento con le forze amiche in avanzata.

Al momento del lancio quasi tutti i velivoli sono fatti segno ad un intenso fuoco contraereo ma nonostante le difficili condizioni i lanci avvengono regolarmente, a quote comprese tra i 300 e i 100 metri.
Le zone di atterraggio previste non vengono chiaramente individuate ed alcune pattuglie prendono terra anche a 40 chilometri di distanza dalla punto previsto.

La reazione nemica è assai violenta ma i paracadutisti, agendo di iniziativa e disseminati a gruppi di pochi uomini, combatterono con risolutezza benché privi di collegamento.

I tedeschi vengono attaccati ovunque e a caro prezzo; i paracadutisti italiani lamentano 31 caduti e decine di feriti. Ma causano al nemico dolorosissime perdite, quasi 500 morti e 2000 prigionieri, decine di mezzi distrutti, collegamenti interrotti, ponti sminati.

Numerose le ricompense al Valor Militare, su tutte le Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse al Tenente Bagna del Nembo e al paracadutista De Juliis dello Squadrone “F”.

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